Non fregherà nulla a nessuno, claro, ma ci risiamo, sono di nuovo in pieno trip zappiano. Colpa del recente “Buffalo”, doppio live del 1980 che da giorni marcia senza sosta sul mio lettore cd. Due ore e passa di orgasmo auricolare, adrenalina e risate, con un rutilante, acrobatico e instancabile Vinnie Colaiuta alla batteria (anzi “on drums, vitamin pills & rhythmic encyclopaedia”, come recita FZ). E once again canto, faccio versi e ballo come uno scemo per la casa, mentre rileggo e risfoglio i miei libri sul Maestro. E once again sto alla grande.
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