Thursday, March 27, 2008

Prima pagate, poi leggete questo libro


Non perchè ho contribuito allo 0,1% a una sua parte che poi è stata omessa, ma perchè, com'è di default con Scòzzari, è un libro straintelligente, stradivertente, scritto da dio, che gronda a ogni capoverso quell'inspiegabile e irresistibile ammòre, comprensibile solo fra simili, i cosiddetti baciati da U, che ci fa scegliere (o no?) di passar gran parte della vita in una stanza a rincorrer sogni piegati fra tavolo e lampada.

“Cinquemilacinquecentocinquantacinque pomeriggi durò la mia infanzia, perciò come faccio a saperli, i miei inizi coi fumetti? Non li ricordo più, persi. Sarebbe come chiedermi se rammento il primo sogno, o la prima volta che sono stato felice. O l’ultima. C’è qualcuno al mondo che sappia rispondere a domande del genere, che ne abbia voglia? Ognuno sogna le proprie felicità, che gli bastano e avanzano, e non si cura di quelle degli altri.”

Dieci anni dopo l'uscita del suo diario di battaglie "Prima pagare, poi ricordare", Filippo Scòzzari, autore di fumetti e uno dei fondatori di «Cannibale» e «Frigidaire», torna con questa seconda multiforme, impietosa, commovente e ironicissima sarabanda, che assume di volta in volta le sembianze del memoriale, del manuale tecnico, del diario di famiglia e del baedeker esistenziale. In "Memorie dell’arte Bimba" (quale miglior definizione per un’arte giovane come il fumetto?) Scòzzari ripercorre gli anni della sua infanzia, tenero e stupefatto esploratore della Bologna e dell’Italia negli anni 50 e 60. In un’ideale “Prima Puntata”, che termina esattamente dove iniziava il fortunato Prima pagare, poi ricordare (oggi alla sua quinta ristampa), Scòzzari indaga, sbrana e resuscita i punti nodali della propria educazione: la scuola, la famiglia, la passione per il disegno, l’amore lancinante per i fumetti, ma anche gli interrogativi feroci di un Bimbo che, in eterno duello col Babbo Mannaro, avverte in sé i primi pungoli di quella follia creativa che, zappata a sconfitte e concimata a scoperte, lo trasformerà in uno degli autori simbolo dell'ultimo scorcio del '900.

6 comments:

Mirella said...

Ciao! Wow, finalmente ti trovo su internet!! Ti seguo sempre su Jonathan Steele e ti faccio tanti complimenti per il tuo ottimo lavoro^^

Anonymous said...

Grazie Mirella, auguri per i tuoi lavori ;)

francesco said...

complimenti per "cartoline dall'astigiano"!!!!

Anonymous said...

Blazie bel le belle barolo. Ola sbero che finalmànb io lò bonvinto a biantarla con le mattane, e si dedichi alla Bita bera. Lei capisce Bita? Quella.
E non risbonda alle milelle . Quelle son buone solo a salbar di balo in frasca... tempo berso: seguono i gianni stìl, lo capisci da te che rabba di roba...
Sssenti.. quand'è ce lo ammabbiamo Aibort, l'aborto degli aborts? Nàu, o brima?
BS

Anonymous said...

NAAU?
Okkei, brebaro le roncole... A be la biccola, ma abbilatissima, e à muà la BRANDE, seghebbaba e dolorobibbima.
Dio, nn bedo l'oba.
L'Amibo che Bai

Anonymous said...

Cavo Amibo, gvazie della pvesenzia.
Della vita veva che l'è tanto cava, kissàpevchè poi, può tvovave tvaccia nel post sottalsuo. Pevova se la faccia bastave, poi si vedvà.
Le Milelle, che saltino di palo in fvasca o no fan sempve piaceve.
Gli Aiborts fovse meno?
Mah ;-)