Tuesday, December 12, 2006

Trance-Fusion


Frank Zappa mi cambiò la vita. Vi basti questo.
Suonerà azzardato (i motivi sono tanti, troppi) ma ogni vero zappiano sa bene cosa intendo. E probabilmente gioirà come me durante l’ascolto di Trance-Fusion, primo vero disco inedito di FZ dopo anni di false attese, superflue raccolte e tributi che moglie e figli (detentori del suo patrimonio musicale) continuano inutilmente a sfornare, pensando di soddisfare in qualche modo gli orfani zappiani rimasti digiuni di nuove sue ineguagliabili architetture sonore.


Il disco è una strepitosa raccolta di guitar solos in gran parte estratti dall’ultimo live tour del 1988, cinque anni prima della sua morte. Assolutamente non per tutti, anzi. Ma Zappa non è mai stato per tutti, sempre troppo unico e fuori da ogni catalogazione (anche umana) tanto da crearsi un ferreo seguito maniacale da un lato e un quasi completo ignoramento dalla scena musicale “ufficiale” dall’altro.
Io, come avrete capito, sto nel primo lato, e a conferma del mio status riporto un calzante punto di vista di Otto Gabos tratto dal suo blog:

“L’Obliquomo di Sergio Ponchione è senza dubbio un’opera che mette in pratica quell’osmosi tra musica e fumetto di cui accennavo nel post precedente. Il segno di Sergio è la sintesi elaborata da anni di assimilazione diretta da sorgenti diverse. E se risulta evidente un richiamo a Segar e Chris Ware diventa un po’ più sottile scorgere tra le pieghe una profonda ammirazione che sfocia nell’ispirazione nella complessa e spiazzante struttura sonora di Frank Zappa. Non si tratta solo del gioco intellettuale che semina e nasconde citazioni tra una vignetta e l’altra, gioco tra l’altro divertente, ma soprattutto di una acuta capacità d’assimilazione, presa di coscienza e riassemblamento seconda una personalissima visione dell’autore”.

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