Monday, January 18, 2010

PUCK SHOW!

Get ready for...
PUCK SHOW!
Il più grande evento mai organizzato dedicato alle riviste "PUCK!" e "The Artist", con superba esposizione di tavole originali (mie comprese), contributi inediti, ardite performàns, prodigiosi ospiti and much more!

Dal 21 gennaio al 6 marzo
inaugurazione giovedì 21 gennaio 2010
dalle 18:00 alle 22:00
The Don Gallery
Via Cola Montano, 15 - Milano

Special guest: Hunt Emerson
con concerto esclusivo del cantastorie Franco Trincale

Potreste mai mancare, manica di disadattati e macilenti amici del nano cialtrone? Camòn, tuttinfila all'ingresso, senza spingere che la tartine ci sono per tutti. Un fracco di vecchi amici v'aspettan sulla soglia, li riconoscete? Ecco, lì c'è Tuxedo Jack e laggiù pure l'Obliquomo. Dove? Ma proprio qui, nell'official trailer della mostra, ad opera di Marco Falatti e Hurricane Ivan, il diretùr di baracca e burattini.

E se non vi bastasse, direttamente da Frigolandia anche il leggendario direttore di Frigidaire ha smosso la penna in favore delle prodezze del nano...
L’Arte di Puck!
di Vincenzo Sparagna

"Puck, ex The Artist, è una rivista-gruppo del tutto singolare. In primo luogo perché si presenta in perfetta controtendenza rispetto alla frammentazione individualistica dell’immaginario fumettistico. Non è cioè un luogo per esibizioni autocompiaciute, come accade a molta parte del presunto underground attuale, ma un vero centro di ricerca che si proietta oltre se stesso, agisce, inventa, ironizza guardando alla società e al mondo, praticando un umile omaggio al passato che è la sua migliore e più radicale negazione.
Il suo animatore principale, Ivan Manuppelli, in arte Hurricane, è un giovane di talento i cui disegni e le cui storie sono a mezza strada tra Jacovitti e Robert Crumb, ma senza alcuna smania imitativa, poiché utilizza questi riferimenti con la stessa libertà con cui, oltre trenta anni fa, Stefano Tamburini utilizzava il riferimento ai dadaisti del primo Cannibale anni ’20. In lui, come in tutte le produzioni di Puck, il passato è lo strumento, il trucco illusorio per una proiezione potente verso il futuro, un esperimento di comunicazione così innovativo che ha bisogno di mascherarsi da nostalgia, insomma un perfetto replay ironico post-moderno. Puck non cerca l’assoluto, non si illude di produrre il mitico “nuovo”, anzi sottolinea nelle sue storie, nei suoi servizi, nei suoi riferimenti “classici” una vocazione ironica, beffarda, manipola finte/vere citazioni per abbagliare senza accecare, nella consapevolezza di operare fuori di ogni linea prevedibile, che vuol dire coscienza di tutti i passati, che oggi sono tanti “presenti” da ritrovare. Ho sentito molti lamentare di queste opere “puck” il loro gusto underground, la loro nostalgia degli anni ’60 e ’70, ma queste critiche sono il frutto di un sottile equivoco, indotto dagli stessi autori con perfida malizia, poiché è proprio nel riferimento esplicito e perfino clamoroso a quei “modelli” che Puck cerca un disegno che superi l’underground trasformandolo in ironica parentela, in citazione finta. L’universo contemporaneo è fatto di frammenti che si accoppiano, si scontrano, si mescolano e Puck lavora appunto coscientemente in questa pattumiera estetica, come quei ragazzi di Korogocho che cercano gli oggetti che possono ancora servirgli tra le montagne di rifiuti delle discariche a cielo aperto di Nairobi. Siamo di fronte a una estetica del riciclo povero, senza clamori tecnologici, quasi si fosse dei neonaif, eppure lontani da ogni sterile ingenuità. Ci si serve così liberamente del fumetto, del video, dei film, della musica, dell’animazione pupazzata, dei vecchi comici di strada, dei clown da baraccone di paese, dei cantastorie come di mattoni per una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina… Dopo anni di solitudine inventiva, di deserti attraversati da noi di Frigidaire senza neppure sapere se avremmo trovato mai una nuova oasi, Puck mi appare allora come un accampamento tuareg tra le dune, un essere vivente imprevisto su un pianeta arido che si pensava disabitato. Come c’è acqua sotto la superficie della Luna, così c’è almeno Puck sotto lo strato secco che è l’immaginario contemporaneo. Si tratta certo di far salire i fiumi profondi in superficie, ma Hurricane e i suoi sembrano lucidamente decisi a scalare le caverne , a non lasciarsi incantare lungo la via dallo specchio dei blog, che va attraversato di slancio per scoprire ancora una volta lo stupefacente universo di Alice, inesistente ma reale, capovolto eppur dritto."

Osereste dunque mancare, branco di ciondolanti e sbavanti mangiapane a ufo? Io dovrei esserci, sempre che l'infezione renale che mi sta ormai rallegrando la vita da un mese sia d'accordo. Dunque se mi volete, andate alla più vicina ASL e accendete un cero per me. Grazie.

3 comments:

michele petrucci said...

Passo a salutarti anche qui e ne approfitto per farti i complimenti per grotesque…
Michele

Sergio Ponchione said...

eh eh grazie, anch'io ho sbirciato in casa tua, segna pure 3 a 0 per il dandy... e buon lavoro ;)

michele petrucci said...

Segnato…:) buon lavoro anche a te…
M