Anch'io sono stato un Nazighei

E' successo così, all'improvviso, in quel carnaio umano che era Lucca nello scorso weekend. Sabato ingirabile, domenica quasi. Folla ovunque. Ma tutto bene, non mi sono neanche ammalato. Ci speravate, eh? Invece no, solo sane dediche, saluti, chiacchiere e zuppa di farro, sempre eccellente.




Stavolta son finalmente anche riuscito ad andare al party Selfcomics il sabato sera (qui sopra fra Andrea e Francesco di Coconino, Cattani, Giusy e ?), e proprio lì per pochi ma intensi e illuminanti minuti quel buon scocomerato di Marco Corona mi ha pure trascinato on stage a suonare(?) il basso nei suoi Nazighei, non-gruppo aperto alle improvvisate. Ecco le sfocate ma inoppugnabili prove del mistico evento. Io sono a destra.




Grazie Marcuzzo, i tuoi latrati mi hanno cambiato. Ora mi sento diverso. Migliore. Arf. E grazie a tutti per la compagnia, come sempre preziosissima per compensare le lunghe solitudini del nostro fumettare. Proprio lunedì mentre scendo dal treno di ritorno Palumbo già mi richiama al tavolo. Emergenza, Zanichelli vuole roba che prima non voleva. E di corsa. Il libro è già in stampa. Filo a casa a iniziare la sera stessa e ieri mi son sparato quasi 14 ore filate di lavoro. Spedisco le ultime illustrazie all'1:30, mentre Obama è già in vantaggio. Straniato e stanco, ma neanche tanto, mi compiaccio di una dura e temprante giornata, ma d'umore limpido e senza nei.
Ma forse è perchè son stato un Nazighei.